Il vicepresidente della Camera Rampelli, esponente di Fratelli d’Italia, ritorna sull’annosa questione dell’uso dei termini italiani al posto di quelli stranieri. Il politico del partito più votato alle ultime elezioni sottolinea in Parlamento come il dispenser, di liquido igienizzante, dovrebbe essere chiamato dispensatore. E le reazioni social non si sono fatte attendere.
“Se proprio vogliamo usare l’italiano, lingua che in Fratelli d’Italia si stenta a imparare o a usare correttamente, bisognerebbe chiamarlo erogatore. Il termine “dispensatore” ha tutt’altro significato”
“Ecco, anche la flat tax chiamiamola tassa forfettaria”
“Dopo i Rave party, un’altra grande priorità del nostro Paese è stata risolta.”
“La prossima quale sarà? Io propongo di cambiare il nome del cartone Dragon Ball in Palle di Drago. D’altra parte, bisogna parlare in italiano”
“E certo!!!! tra le tante battaglie politiche, tra i tanti problemi della nazione…è giusto che la camera si concentri sulla lingua”
“Finalmente una classe politica che cerca di risolvere i problemi degli italiani…la sinistra è ridicola, ma questi incommentabili”
“Allora ecco perché non si parla più dei “mille euro con un click”, perché adesso ci daranno “mille euro con uno schiocco di pulsante”
“Le priorità che tutti i cittadini chiedono di affrontare al nuovo parlamento”
“Forse perché l hanno inventato non in Italia così come il mouse il computer”
“Mi raccomando… dopo questi “sforzi risolutivi” riposatevi che altrimenti potreste avere un crollo”
“Però poi hanno istituito il Ministero del “Made in Italy”, non quello della Fabbricazione italiana, perché la coerenza è la prima cosa”
“Anche durante il fascismo si diceva così… corsi e ricorsi storici.”
“Un ringraziamento particolare a chi ha votato questa meravigliosa destra e anche a chi non è andato a votare, consentendo alla… chiamatela come volete, di governare”
“Basta inglesismi da “provinciali colonializzati”… Finalmente”
“Giusto in Italia si parla in italiano non altre lingue”
“Finalmente un governo che ha chiare le priorità del nostro Paese. Questa della sovranità linguistica ci ripagherà dei sacrifici che faremo per pagare le bollette, grazie”
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