Brutto scivolone, in termini di immagine, per Chiara Nasti. L’attuale compagna di Zaccagni, attaccante della Lazio, ha risposto a muso duro ad un utente, che aveva messo in discussione l’educazione di un bambino postato dalla ragazza, a sua volta criticato per una parolaccia. Insomma, atteggiamento non esemplare del piccolo ricondiviso dall’ex concorrente dell’Isola dei Famosi. Proprio lei, replicando all’utente, lo ha ammonito evidenziando che il bimbo sia di buona famiglia e che un domani potrebbe essere il datore di lavoro di chi lo critica.
Angelo Pintus ha risposto con ironia alla caduta di stile di Chiara Nasti
Con questi presupposti, spiegati brevemente con il nostro approfondimento, in tanti hanno riportato il battibecco, innescando non poche stilettate non tanto verso il bambino, quanto nei confronti di Chiara Nasti. In tanti, infatti, ritengono che una buona estrazione sociale non giustifichi usciti infelici dei piccoli, al contrario di quanto affermato dalla ragazza. Tra i commenti, in alcune pagine Facebook, è spuntato anche quello del comico Angelo Pintus: “Allora non ero maleducato da piccolo?Ero solo povero“. A seguire, altre reazioni:
- “Mannaggia il giorno in cui avete fatto diventare “famosa” Chiara Nasty”;
- “Ma questa era quella che insultava le donne incinte che prendevano peso chiamandole grasse? È quella che ha fatto il gender reveal allo stadio? Cioè, una che ha una nocciolina in testa e quattro soldi in tasca perché sta con un calciatore e pensa di essere migliore di chiunque?”;
- “Dalle mie parti si dice “pirocchi arrinisciuti”. Gente che ha un po’ di soldi per le mani per indefiniti meriti che ha pure il coraggio di parlare. Dovrebbero solo ringraziare che la grazia divina”;
- “Questo è il problema della societá, vanno avanti i figli di papá, magari maleducati, ignoranti e che si sentono Dio sceso in terra, con pieni poteri visto la loro situazione economica”;
- “Provengo da una buona famiglia e sono sempre stata educata. Bene, ora il sistema operativo di Chiara Nasti è andato in crash”.
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